Era una torrida giornata di metà Luglio.
Graziano e Alessandro erano in visita nei campi degli agricoltori i quali mostravano il raccolto e le piantagioni.
In quel momento, dalla vetrata del cascinale vicino, un riflesso rosso acceso catturò l'attenzione di Alessandro che si voltò incuriosito.
Si affrettò a cercare tra le piante di cetrioli e ne scorso una di peperoncini rossi dalla forma tondeggiante.
‍
Davanti a lui un peperoncino ciliegino, tondo, lucido, perfetto. Lo assaggiò e il gusto delicato del peperoncino si fece avanti, ma subito venne coperto dal piccante che sovrastò quella dolcezza.
Tornato a casa, Alessandro iniziò a documentarsi.
Da un vecchio trattato di agricoltura studiò gli innesti tra le piante e tutte le varietà esistenti.
Il suo obiettivo era chiaro: trovare una varietà capace di esaltare la doclezza del peperoncino, in perfetto equilibrio con il piccante, senza che quest'ultimo la sovrastasse.

Passarono sette anni, durante i quali testò un'infinità di semi fino a trovare quello giusto.
Al palato, un lieve pizzico iniziale che, avanzando nell'assaggio, si dissolveva in una dolcezza unica e persistente.

Con l'aiuto di Simona studiò la ricetta: la marinatura ideale eil liquido di governo più adatto a esaltarne sapore e consistenza.

Tutto era pronto, mancava solo un nome. Dopo tanto tempo, quasi non ricordava più l'origine di quell'intuizione, finché un lampo di memeoria lo riportò a quell'attimo, all'istante preciso in cui tutto era cominciato.

Tutto nacque a casua di un riflesso, un Riflesso Rosso.
‍